Sole/Soledad Rosas (1974-1998)
Anarchica, ecologista, antispecista e no TAV
Sole nasce a Buones Aires ed è figlia di un sergente dell’esercito.
Terminato il liceo, si iscrive alla facoltà di psicologia che lascerà su pressione dei suoi per iscriversi ad un corso di Amministrazione alberghiera. Ben presto comincerà a militare in ambienti anarchici antispecisti e aderirà al Grupo Autogestivo por la Liberación Animal y Humana.
A fine giugno del 1997, organizzerà con un’amica un viaggio in Italia e finirà all’Asilo Occupato di Torino.
«Per caso il primo giorno che sono arrivata all’Asilo, la porta era aperta, non ho avuto bisogno di suonare il campanello.
È pazzesco: tutto un oceano di distanza e giungo comunque al posto giusto.
Pensare che il mondo è così grande, ma c’è un posto per tutti,
e credo di aver trovato quello che fa per me.»
Parteciperà a iniziative in favore dellə prigionierə politichə e interessandosi di ecologia, prenderà parte alle proteste No TAV.
Il movimento No TAV era nato pochi anni prima in Val di Susa (TO) in seguito all’inizio dei lavori della linea ferroviaria ad alta velocità, (TAV è l’acronimo di Treno ad Alta Velocità). Durante le proteste si denunciano la devastazione ambientale, i danni sulla salute di chi abita presso i territori coinvolti, nonché un inutile e immane dispendio di soldi e appalti concessi alla mafia. A partire dal 1996 circa, si innescherà un crescendo di repressione che sfocerà inevitabilmente in un aumento di rabbia durante le manifestazioni.
A fine estate, Sole conoscerà anche Edo e Silvano che le proporranno di trasferirsi da loro nella Casa Occupata di Collegno. In breve tempo, fra Edo e Sole nasce l’amore.
Il 5 marzo del 1998, senza sapere nemmeno perché lx tre anarchicx saranno arrestatx. Saranno inizialmente accusatə di “partecipazione a banda armata, e poi di associazione sovversiva, detenzione di armi, esplosivo, furti, ricettazione“.
La stessa sera del loro arresto, l’Asilo e l’Alcova saranno sgomberati con violenza.
Fatalità si trovano geograficamente vicini al duomo dove è imminente l’ostensione della sindone.
Fra 1996 e 1998 in Val Susa si verificarono numerosi atti di sabotaggio (senza danni alle persone), diretti contro centraline elettriche, trivelle, impianti Sitaf, Telecom, Omnitel e un ripetitore Mediaset.
Le rinvedicazioni sembrano essere di varia natura, prima sono rivendicate da falci e martello e scritte No TAV, poi comincia a saltare fuori un’altra firma: lupi grigi, omonimo di un gruppo di nazifascisti turchi. Sebbene anche solo la scelta del nome sia a dir poco assurda per un gruppo di anarchichə, Sole, Baleno e Silvano verranno accusatə degli attentati e additati come ecoterroristə. In realtà i “lupi grigi” altro non erano che una copertura per un clamoroso traffico d’armi in cui erano coinvolti: un’armeria locale, carabinieri locali, leghisti, fascisti, mafiosi vari, la Sitaf e pure un prete.
Ordendo la teoria del complotto lupi grigi, lo stato italiano per procedere con i lavori per la costruzione della TAV, riuscirà in un colpo solo a: coprire un ingente traffico d’armi di sua responsabilità e a infangare le istanze no TAV e il movimento squatter in modo indelebile.
Intanto il cappio attorno al collo dellə anarchichə si farà sempre più stretto.
Il processo verrà guidato dai pm Laudi e Tatangelo. Come già detto Soledad arriverà in Italia nel ‘97, nonostante questo sarà accusata per avvenimenti accaduti prima del suo arrivo. Nel frattempo i media berceranno riguardo al ritrovamento di prove granitiche che mai compariranno in sede processuale.
“Banda armata è la polizia. Ecoterroristi sono quelli del TAV che devastano la valle per aumentare il loro controllo!” ripeterà Sole dall’isolamento.
Il 26 marzo il tribunale respinge l’istanza di scarcerazione.
All’alba del 28 marzo, Edoardo viene trovato impiccato alla sua branda, nel carcere delle Vallette.
Testimoni riferiranno che le ambulanze fossero già sul posto a mezzanotte, ma che il decesso verrà denunciato solo diverse ore dopo. La morbosità dei mass-media non avrà ritegno nemmeno durante il funerale e la stampa farà irruzione, nonostante la famiglia avesse espressamente chiesto un evento privato.
Diversi giornalisti prenderanno anche dei sonori schiaffi, il che aumenterà ulteriormente l’accanimento dei media nei confronti del movimento anarchico.
Poco dopo la morte di Edo, Soledad e Silvano cominceranno lo sciopero della fame.
In seguito verranno concessi i domiciliari in comunità a Sole.
Ma non sarà sufficiente, Sole morirà suicida ad appena 24 anni, nel Luglio ‘98.
Nel 2002, la Corte di Cassazione di Roma ridimensionerà le tesi dei pm torinesi Laudi e Tatangelo. L’associazione eversiva per Silvano, si ridurrà ad associazione a delinquere. Venendo a cadere l’accusa più grave, le finalità eversive e terroristiche, la Corte d’Appello di Torino ridurrà la pena all’unico superstite della vicenda.
Pellissero nel frattempo ormai aveva già sulle spalle: 2 mesi di sciopero della fame, isolamento in carcere, internamento in struttura psichiatrica e calunnie di essere addirittura un ex fascista e una spia.
Questo cumulo di bugie e morte, ancora oggi viene usato da autentichə assassinə e sciacallə, come emblematico esempio, per screditare le istanze no TAV e quelle di chiunque ancora oggi si batte contro l’ ingiustizia.
La ferocia della stampa e la repressione faranno addirittura sbreccia in grossa parte della sinistra italiana, incluse frange del movimento anarchico che durante il processo non solidarizzeranno con lx tre anarchicx
Tuttavia la lotta No TAV non si arresta, e lo stesso vale per il movimento squatter internazionale.
Come disse Sole al funerale di Edo indicando la bara:
“ Edo non è là, ma vive sui vostri volti!”
Che non siano dimenticatə.
“Compagni, la rabbia mi domina in questo momento. Io ho sempre pensato che ognuno è responsabile di quello che fa, però questa volta ci sono dei colpevoli e voglio dire a voce molto alta chi sono stati quelli che hanno ucciso Edo: lo Stato, i giudici, i magistrati, il giornalismo, il T.A.V., la Polizia, il carcere, tutte le leggi, le regole e tutta quella società serva, che accetta questo sistema. Noi abbiamo lottato sempre contro queste imposizioni e’ per questo che siamo finiti in galera. La galera e’ un posto di tortura fisica e psichica, qua non si dispone di assolutamente niente, (…) la luce di una pila che alla sera controlla il tuo sonno, posta controllata, parole vietate. Tutto un caos, tutto un inferno, tutto la morte.Così ti ammazzano tutti i giorni, piano piano per farti sentire più dolore, invece Edo ha voluto finire subito con questo male infernale. Almeno lui si e’ permesso di avere un ultimo gesto di minima libertà, di decidere lui quando finirla con questa tortura. Intanto mi castigano e mi mettono in isolamento, (…) e’ un isolamento cautelare, lo fanno per “salvaguardarmi” e così deresponsabilizzarsi se anche io decido di finire con questa tortura. Non mi lasciano piangere in pace, non mi lasciano avere un ultimo incontro con il mio Baleno. Ho per 24 ore al giorno, un’agente di custodia a non più di 5 metri di distanza. Insisto, in carcere hanno ammazzato altre persone e oggi hanno ucciso Edo, questi terroristi che hanno la licenza di ammazzare. (…) P.S. Se mettermi in carcere vuol dire castigare una persona, mi hanno già castigata con la morte o meglio, con l’assassinio di Edo. Oggi ho iniziato lo sciopero della fame, chiedendo la mia libertà e la distruzione di tutta l’istituzione carceraria. La condanna la pagherò tutti i giorni della mia vita. Sole.” (lettera di Sole dall’isolamento)