Ocalan e l’utopia concreta

Introduzione: Qualche cenno sul Kurdistan.

Per Kurdistan, oggi si intende un’area di circa 450.000kmq, divisa tra Turchia, Iraq, Siria e Iran. La maggior parte dei suoi territori è situata all’interno dei confini turchi. È una terra da sempre contesa, ricca di petrolio e risorse idriche. Tutti gli stati confinanti e non solo, hanno giacimenti petroliferi in quei territori.
Il popolo curdo discende dagli antichi medi, una popolazione di origine indo-iraniana, che dall’Asia Centrale si diresse verso le montagne dell’Iran. È dai tempi dell’impero Ottomano che il popolo curdo e quello armeno lottano per la propria autonomia. Nel 1920, Gran Bretagna, Francia, Germania e Russia zarista, (che avevano come obiettivo comune, l’indebolimento dell’impero ottomano), promisero l’indipendenza a Kurdistan e Armenia attraverso il Trattato di Sévres.
La Turchia invece, nata dalle ceneri dell’impero Ottomano, voleva continuare a tenere entrambi in stato di sudditanza, ritenendo più che valida, la già brevettata ipotesi del genocidio, (genocidio armeno 1915-1916, 1,5 milione di mortə).
Con il Trattato di Losanna, firmato nel 1923 da: Francia, Gran Bretagna, Italia, Grecia, Giappone e Romania, il Trattato di Sèvres sarà cancellato e i territori abitati dalla popolazione curda spartiti tra Turchia, Siria, Iran ed Iraq. Dal 1921 al 1925, 25 milioni di curdə saranno dispersə in 5 nazioni. Come tristemente noto, le diaspore sono caratterizzate da un atteggiamento di annientamento e sostituzione di popoli, lingue e culture a beneficio di quelle dominanti. Così sarà a loro vietato di parlare il loro idioma originale e tutt’oggi continuano a subire arresti immotivati, censura, torture, coprifuoco e soprusi, sia parte di militari turchi che dalle bande jihadiste a loro affiliate.

 

Apo Ocalan (1948)
Rivoluzionario curdo, fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e punto di riferimento della Rivoluzione che porterà al Confederalismo Democratico in diverse regioni autonome in Siria del nord e dell’est.

Abdullah Öcalan è curdo e nasce il 4 aprile del 1948, a Ömerli nell’Anatolia Sud-Orientale, regione a maggioranza curda, ma attualmente sotto la dominazione turca. Dopo aver frequentato il liceo statale, si iscriverà alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Ankara, dove inizierà a militare in gruppi studenteschi di sinistra. In seguito al colpo di stato militare del 1971 però, moltə studentə curdə e antifascistə, saranno costrettə a lasciare gli studi. Apo è uno di loro, si trasferirà quindi, a Diyarbakır. Nella città, a maggioranza curda, si arruola nel servizio civile e diviene membro attivo della Associazione Democratica Culturale Dell’Est, associazione promotrice dei diritti per il popolo curdo.
Nel 1977, Apo fonda il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), di ideologia marxista-leninista, che lotta per l’autonomia del Kurdistan, per la parità di genere e contro il fondamentalismo islamico. Lo stesso anno, due militantə del PKK saranno uccisə dalla polizia turca.
Nel 1984, altrə novanta membri del PKK saranno assassinatə dal governo turco, dando il via alla resistenza armata.
Arrestato nel ‘99 e condannato alla pena capitale per terrorismo, sfugge per un soffio alla morte, venendo però esiliato a vita sull’isola prigione di İmralı, di cui è l’unico detenuto ancora oggi. Dal carcere propone nuovamente una soluzione pacifica del conflitto con la Turchia e chiede alle istituzioni curde, di istituire una Commissione di Verità e Giustizia per investigare i crimini di guerra commessi sia dal PKK, che dall’esercito e dal governo turco.
Leggendo Bookchin, Immanuel Wallerstein e Fernand Braudel inizia a concepire una società senza stato, senza patriarcato, senza capitalismo, di stampo ecologista ed effettivamente democratico. Cerca quindi di capire come mettere in pratica il Confederalismo Democratico teorizzato da Bookchin. Inoltre nel corso della prigionia scriverà vari articoli e diversi libri, da cui tutt’oggi traggono ispirazione movimenti rivoluzionari di resistenza curda, armena, yazida e internazionalista.
Negli anni nasceranno vari gruppi di guerriglia che si uniranno alla lotta del PKK, fra tutte queste determinanti saranno l’Unità di protezione popolare (YPG) e L’Unità di protezione delle donne (YPJ), attive in Siria del nord e dell’est dal 2004.
Lo stesso anno sarà dichiarata guerra allo Stato Islamico.
Nel 2005, Apo diffonderà la Dichiarazione per il Confederalismo Democratico nel Kurdistan.
Nel 2007, al 5º congresso del Kongra Gelê Kurdistan (Congresso del Popolo del Kurdistan) prende vita l’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK), un’unione organizzativa dei vari gruppi, per la realizzazione del Confederalismo democratico.
Il 20 gennaio 2014, nel nord e nord-est della Siria, viene promulgato il Contratto Sociale del Rojava. Il Rojava è oggi una delle regioni autonome all’interno dell’area settentrionale della Siria. La sua forma di governo è di fatto, basata sul Confederalismo Democratico, sulle assemblee popolari e la democrazia diretta.

Nel 2015 la guerriglia respinge l’assalto dell’ISIS a Kobane e unificando i cantoni di Kobanê e Qamishli, gli impedirà anche l’accesso a Raqqa.
Da lì seguiranno una serie di battaglie dove per un periodo, anche grazie al supporto dell’esercito americano, l’ISIS viene circoscritta e pressoché neutralizzata in molte aree del territorio.
Ma come recita un motto dellə partigianə curdə: “No friends, but the mountains” (niente amichə, solo le montagne), in realtà le alleanze con America, Russia e Siria e tutti gli altri governi ed eserciti finora protagonisti in questa guerra, vanno e vengono a seconda di quelli che sono gli interessi economici e geopolitici della comunità internazionale. Non si può fare a meno di constatare quanto questa abbia fallito miseramente, preferendo giocare a Risiko! sulla pelle di milioni di persone. Persone che da troppo tempo ormai vengono sistematicamente uccise, torturate, imprigionate e deportate. Persone che con il bene placido di quellə che si autoproclamano “esportatori di democrazia e civiltà”, la civiltà e la democrazia le fanno bombardare, perché si continui a parlare di Medio Oriente solo in ottica colonialista e razzista. La stessa comunità internazionale che si rimbalza lə profughə come se non fossero persone, e lucra sul commercio di armi della Turchia di Erdogan che utilizza le milizie del terrorismo islamico come braccio destro, e il secondo esercito della NATO, come braccio sinistro.

Per quanto drammatica continui a essere la situazione, la resistenza va avanti, perché oltre le montagne, qualche amichə ce l’hanno. Come lə antifascistə internazionalistə che partono da tutto il mondo, similmente alle brigate internazionaliste durante la guerra civile in Spagna.
Fra questə anche Lorenzo Orsetti e Anna Campbell, di cui si parlerà più avanti. Fra questi anche Eddi Marcucci, in seguito perseguita dallo stato italiano come “pericolo sociale e soggetto pericoloso” e pertanto sottoposta al ignominia della sorveglianza speciale.
Eroico e civile, per questi signori, evidentemente è solo l’uman carname sacrificato al capitalismo cannibale.
E se un giorno gli agnelli si stufassero di venir sgozzati, chiedeva retoricamente, Louise Michel… quanto meno urlerebbero di liberare chi lotta per la libertà di tuttə: Vogliamo Apo libero!! Vogliamo una società libera!!

Una società che si basi sulla cooperazione dal basso, piuttosto che sull’oppressione dall’alto.

Inclusiva per tuttə, indipendente dal genere, dalla nazionalità e dal credo, dove una religione di stato non c’è, perché non c’è uno stato.

Dove ci siano programmi scolastici che non raccontano la storia, solo dalla parte di chi, vogliono darci per vincitorə.
Una democrazia diretta, dove tuttə contano allo stesso modo, senza gerarchie. Dove il crocifisso sta vicino alla mano di Fatima o a Buddah e se non ci sono, fa lo stesso.

Dove la terra sia di chi la lavora e non di chi la sfrutta.

Dove chiunque sia rispettatə e collabori con chi gli sta vicino, piuttosto di competere e sbranarsi ascendendo al potere in vetta a cataste di cadaveri.

Una società senza capitalismo e senza patriarcato.
Utopia?!
Funziona per intere regioni nonostante siano sotto assedio costante.

Funzionava ad Afrin prima che la Turchia la restituisse alla jihad

… e potrebbe funzionare qui.
Se solo smettessimo di guardare al Medio Oriente con sospetto e senso di superiorità capiremo che abbiamo molto da imparare e che a competere perdiamo tuttə.

Anche ora mentre scrivo, moltə attivistə curdə e internazionalistə sono impegnatə al fronte o impegnatə in staffette di scioperi della fame spesso mortali per chiedere la liberazione di Ocalan e dellx loro compagnx.

Come facevano lə attiviste dell’IRA ai tempi di Bobby Sands.

“Il diritto all’autodeterminazione dei popoli,
include il diritto a uno stato proprio,
ma la fondazione di uno stato
non accresce la libertà di un popolo.

Il sistema delle Nazioni Unite,
basato sugli stati-nazione è rimasto inefficiente.
Gli stati-nazione sono diventati seri ostacoli
per qualsiasi tipo di sviluppo sociale.

Il confederalismo democratico
è il paradigma contrapposto del popolo oppresso.

Il confederalismo democratico
è un paradigma sociale non statale.

Allo stesso tempo, il confederalismo democratico è il modello organizzativo culturale di una nazione democratica.

Il confederalismo democratico
si basa sulla partecipazione di base.
I suoi processi decisionali spettano alle comunità,
i livelli superiori servono solo al coordinamento e
all’attuazione della volontà delle comunità
che inviano le/i/lə loro delegatə alle assemblee generali.”

(da Prison Writings: Roots of Civilisation di Apo Ocalan)

Di zovich

Sono una creatura selvatica, sono gramigna, sono strega ecotransfemminista, sono acqua che scorre e scava la pietra, non tollero i confini e le sovrastrutture che mi impediscono il movimento. Sono l'urlo muto delle galere, dei cervi braccati, delle donne* uccise. Sono mani spesse che seminano. "Torce nella notte" nasce come progetto benefit e di propaganda a sostegno della Rivoluzione del Rojava e dei suoi valori grazie la vendita di stampe, stands e collaborazioni probono.