la strega polacca

Simona Kossak (1943-2007)
Biologa, ecologista e zoopsicologa.

Nasce nel 1943 a Cracovia, in una famiglia di artistə. Si laurea in Scienze Forestali e sceglie di andare a vivere nella foresta di Białowieża, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e parco naturale protetto. Per 30 anni condividerà la sua casa, priva di elettricità e acqua corrente, con lə animalə del bosco, di cui si prenderà cura come veterinaria, ma non solo. Con lei abiteranno: una cinghiala (per ben 17 anni), un corvo (temuto da tutto il paese per i suoi dispetti), una lince, una cicogna nera, un bassotto, alcunə pavonə, grillə in barattoli di vetro e un timido ratto femmina. Si dice fosse in grado di prevedere il clima osservando il comportamento dellə pipistrellə che vivevano nella sua cantina. Diventerà anche “madre adottiva” di due alci a cui i cacciatori avevano ucciso la madre. Simona deciderà di interagire con lə animale piuttosto che con lə umanə. Le uniche due eccezioni saranno: il fotografo naturalista Lech Wilczek che si occuperà di documentare le sue attività e sua madre che andrà spesso a trovarla.
Simona, dopo anni di vita isolata a stretto contatto con lə animalə, comincerà realmente a essere in grado di comunicare con loro. La sua abilità nell’empatizzare con altre specie le varrà reputazione di “strega” agli occhi dellə abitanti del paese vicino, dove ogni tanto, va a fare commissioni a bordo della sua motocicletta.
Nel 1993, Simona intraprenderà una aspra battaglia per salvare lupi e linci dall’estinzione. Il monitoraggio dellə animalə avveniva infatti attraverso collari, ma per installarli era necessario venissero catturatə. Vennero così predisposte delle orribili trappole, di cui l’uso era già stato proibito. Simona che era solita svolgere le sue attività in quei boschi, trovate le trappole denuncerà la cosa ai giornali e farà un appello al governo.
Secondo una testimonianza rilasciata dalla biologa stessa, poco tempo dopo la rimozione delle trappole, un branco di lupə si radunerà intorno alla sua capanna a ululare. Lei interpreterà il gesto, davvero molto inconsueto, come segno gratitudine. Nel 2000, le verrà conferita la Croce d’Oro al Merito per i suoi servizi nel campo della divulgazione scientifica e della salvaguardia della natura.
Servizi che non smetterà di elargire neppure durante il ricovero nel 2003, quando gravemente malata, condurrà trasmissioni radiofoniche dal letto d’ospedale.
Morirà nel 2007 per le complicanze di una brutta malattia.

Di zovich

Sono una creatura selvatica, sono gramigna, sono strega ecotransfemminista, sono acqua che scorre e scava la pietra, non tollero i confini e le sovrastrutture che mi impediscono il movimento. Sono l'urlo muto delle galere, dei cervi braccati, delle donne* uccise. Sono mani spesse che seminano. "Torce nella notte" nasce come progetto benefit e di propaganda a sostegno della Rivoluzione del Rojava e dei suoi valori grazie la vendita di stampe, stands e collaborazioni probono.