Jolanta/Irena Sendler (1910-2008)
Infermiera, assistente sociale e partigiana.
Nasce nel quartiere operaio di Varsavia. Suo padre é un medico socialista che cura lə ebreə rifiutatə dal resto del resto dell’ordine. Alla morte del padre, sarà proprio la comunità ebraica a pagare per l’istruzione di Irena. La ragazza inizierà così la sua attività di opposizione alle persecuzioni antisemite già dall’università. Per questo motivo, ne sarà anche espulsa per tre anni.
Nel 1942 entra nella resistenza polacca e adotta un nuovo nome: Jolanta.
Żegota, il movimento clandestino in prevalenza cattolico di cui fa parte, la incaricherà delle operazioni di salvataggio dellə bambinə ebreə del ghetto. Ne salverà circa 2.500. Ottenuto un lasciapassare come infermiera addetta ai controlli per la diffusione di epidemie, nasconderà lə bambinə facendolə passare come mortə di tifo o dentro casse per gli attrezzi trasportate da un tecnico del comune. Il suo più fidato aiutante sarà un cane addestrato ad abbaiare ai soldati nazisti. Abbaiando furiosamente, il peloso partigiano coprirà infatti il pianto dellə piccolə. Successivamente, lə bambinə saranno affidatə a famiglie residenti nelle campagne, o nascostə in canoniche e conventi, (personalmente non ho affatto fiducia nelle istituzioni religiose, ma si spera abbiano comunque avuto un destino migliore del previsto).
Nel 1943, Jolanta viene arrestata dalla Gestapo e pesantemente torturata. Le saranno fratturate entrambe le gambe con una ferocia tale, da renderla invalida a vita, ma nonostante questo non dirà una parola. Prima che potesse venire eseguita la sua condanna a morte, la rete della resistenza polacca riuscirà a farla fuggire corrompendo alcuni soldati.
Dopo la guerra, subirà varie minacce dal regime comunista per i suoi contatti con l’Armia Krajowa (AK), principale movimento di resistenza polacco. La rivolta di Varsavia permetterà di fatto ai tedeschi di distruggere l’AK come forza combattente, così che Stalin ne potesse approfittare per imporre un governo comunista alla Polonia, senza timore di eventuali resistenze armate. Inutile quindi dire che ciò che restava dell’organizzazione era perseguitato con forza dal nascente governo polacco.
Dal 1948 al 1968 Jolanta farà parte del Partito Comunista polacco che abbandonerà in seguito a campagne antiebraiche. Nel 1965 verrà riconosciuta come Giusta tra le nazioni e premiata a Gerusalemme. Sarà l’unica volta che il governo comunista le darà il permesso per viaggiare all’estero. Nel 2007 sarà candidata al nobel per la pace senza successo. Morirà nel 2008 con il solo rimpianto di non avere salvato più vite.