alle fiamme l’agio borghese

Nancy Cunard (1896-1965)
anarchica, scrittrice, poetessa e editrice

“Cosa dire di me stessa? Amo la pace, la campagna, la Spagna repubblicana e l’Italia antifascista, la cultura afroamericana, tutta l’America Latina che conosco, la musica, la pittura,
la poesia e il giornalismo.
Ho sempre vissuto in Francia da quando mi è stato possibile,
nel 1920.

Odio: il fascismo e lo snobismo
e tutto quello che gli sta attorno.”

Nancy nasce in Inghilterra da genitori americani ricchi e aristocratici, ma rifiuterà ben presto gli agi borghesi per amore dei suoi ideali.
A Parigi, nel 1920 inizierà a scrivere e pubblicare poesie integrandosi perfettamente nel fermento culturale dell’epoca. Socializzando particolarmente con lə surrealistə, diventerà la compagna del poeta Louis Aragon. Moltə in quel periodo, sottovaluteranno le reali intenzioni rivoluzionarie della Cunard, ritenendola solo una ricca ragazza che viveva del riflesso di Aragon.
Nel 1928 Nancy fonderà la sua casa editrice Hours Press dedicata soprattutto alla poesia contemporanea, con copertine a cura di Man Ray e Yves Tangui.
In soli tre anni pubblicherà 23 libri di pregio fra cui l’esordio di Samuel Beckett.
Nello stesso periodo si innamorerà di un musicista jazz afroamericano e diventata bersaglio prediletto della stampa scandalistica, la famiglia la ripudierà.

Nel 1930 organizzerà a Londra la proiezione del vietatissimo film surrealista, L’Âge d’or, di Luis Buñuel.

Nel 1931 scriverà il romanzo biografico Black Man and White Ladyship, mentre nel 1934 uscirà Negro Anthology, una corposa raccolta di testi e foto di autorə nerə. Il libro raccoglie le testimonianze dellə africanə nel mondo, e in terra natia, in balia del colonialismo.

Inutile dire che il libro, in piena ascesa del nazifascismo, sarà oggetto di pesanti minacce e la sua diffusione sarà clandestina e limitatissima.

Nel 1965 Nancy muore a Parigi, sola e in povertà dopo essere stata minata nel fisico da malattie di varia natura.

Riposa a Pére-Lachaise.

Di zovich

Sono una creatura selvatica, sono gramigna, sono strega ecotransfemminista, sono acqua che scorre e scava la pietra, non tollero i confini e le sovrastrutture che mi impediscono il movimento. Sono l'urlo muto delle galere, dei cervi braccati, delle donne* uccise. Sono mani spesse che seminano. "Torce nella notte" nasce come progetto benefit e di propaganda a sostegno della Rivoluzione del Rojava e dei suoi valori grazie la vendita di stampe, stands e collaborazioni probono.