Noe Ito (1895-1923)
Anarchica, femminista, fautrice dell’amore libero,
e caporedattrice di “Seito”.
Ito nasce nel 1895, da una famiglia benestante, nell’isola meridionale di Kyushu. Dopo essersi diplomata alla Ueno Girls High School, è costretta con il ricatto a un matrimonio combinato. Acconsentirà solo per la promessa da parte del marito che terminati i suoi studi, si sarebbero trasferiti in America. Poco dopo, resasi conto che il marito le aveva mentito, deciderà di lasciarlo e fuggire a Tokyo.
Tokyo era infatti una città, dove ormai da una ventina d’anni, ribolliva un certo fermento femminista.
Nel 1911, Kotoku Shusui, Kanno Suga, e altrə dieci anarchichə saranno giustiziatə con l’accusa di aver tentato di uccidere l’imperatore.
Due anni più tardi Ito si unirà al gruppo anarco-femminista Seitosha (Società della calza blu), fondato della scrittrice e giornalista Hiratsuka Raicho.
Due anni dopo sarà già redattrice e fonderà la rivista Seito (Calza blu).
Nella rivista si aprono a lunghe discussioni su: maternità e aborto, prostituzione, poliamore e bisessualità.
Ovviamente i media non perderanno occasione di farne pietra di scandalo e la censura di regime si abbatterà incessantemente sul loro operato.
L’edizione del giugno 1915, in cui Ito chiede la legalizzazione dell’aborto in Giappone, sarà immediatamente bandita.
Nello stesso anno Ito sposerà lo scrittore Tsuji Jun, suo ex insegnate che un anno più tardi lascerà per l’anarchico Osugi Sakae. Osugi Sakae era il ricercato numero 1 della polizia segreta del Kempei-tai. Anch’egli come Ito fautore dell’amore libero e pertanto già impegnato in una relazione con la moglie Yasuko, sposata nel 1906 e con un’ altra anarchica, Kamachiko Ichiko. Tuttavia relazione poliamorosa non durerà molto e poco dopo Ichiko accoltellerà Osugi in una sala da te, ferendolo gravemente e finendo arrestata.
I mass media ne faranno ovviamente, l’ennesimo scandalo per denigrare il movimento anarchico, definendolo immorale, perverso e in quanto tale, dedito al crimine.
Censura, scandali, potenziali esecuzioni di morte, nulla che possa comunque fermare Ito, che continuerà a rivendicare la necessità di una liberazione totale della donna, che includa anche il diritto al piacere sessuale, negato loro dalla notte dei tempi.
Infatti altre tre edizioni di Seitō saranno vietate a causa di un racconto erotico in cui la protagonista, ricorda felicemente di aver fatto sesso la notte prima.
Nel 1919, con Osugi, Wada Kyutaro e Kondo Kenji, pubblicherà il primo numero della rivista Rodo Undo (Movimento Operaio), da cui nascerà l’omonima organizzazione, con lo scopo di unire l’anarchismo alla classe operaia industriale.
Due anni più tardi, co-fonderà il gruppo femminista Sekirankai.
Nel breve tempo a disposizione, scriverà oltre 80 articoli per diverse pubblicazioni e tradurrà il lavoro dellə autorə più influenti del movimento anarchico del tempo, con dedizione particolare verso gli scritti di Emma Goldman. Al contempo, produrrà anche in campo letterario, scrivendo saggistica e narrativa. A ventun’anni scriverà l’autobiografia: Zatsuon (Noises).
Nel settembre 1923, il terribile terremoto Kantō scuote il Giappone. Centomila mortə e trentasettemila dispersə. Il governo dichiara la legge marziale e invece di precipitarsi ad assistere le vittime ne approfitta per compiere rappresaglie xenofobe nei riguardi di immigratə coreanə e cinesi, approfittandone inoltre, per l’eliminazione dellə dissidenti politichə. Il bilancio totale supererà le 2500 vittime.
Noe Ito, Osugi Sakae e suo nipote di sei anni, Munekazu Tachebana verranno presə in custodia il 16 settembre, saranno picchiatə e strangolatə nelle loro celle dalla polizia segreta del Kempei-tai. Alcuni giorni dopo, i loro corpi verranno rinvenuti in un pozzo.
Nonostante Ito avesse solo 28 anni, già diverso tempo c’era la consapevolezza che sarebbe stata uccisa, nonostante questo, lotto fino al suo ultimo respiro.
All’inizio del 1924, Wada Kyutaro, un compagno di Ito e Osugi, tenterà di uccidere il generale Fukuda Masataro, mandante del loro omicidio.
L’esecutore materiale invece, condannato a 10 anni, ne sconterà quattro venendo rilasciato su ordine dell’imperatore.
Si suiciderà nel 1945.