boia i governi boia lo stato

Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti (1891 e 1888-1927)
Attivisti anarchici resi noti dal famoso caso giudiziario in cui ingiustamente accusati di duplice omicidio, sono condannati alla sedia elettrica.

Nicola lavora in una fabbrica di scarpe, mentre Bartolomeo ha un carrettino e vende pesce, sono immigrati italiani in America e come spesso accade, non benaccetti dalla popolazione locale. Come aggravante ulteriore sono militanti anarchici nel momento in cui l’America vive il fenomeno del “red scare” (terrore dell’invasione comunista).

Durante la Prima Guerra Mondiale il collettivo di cui fanno parte, ovviamente antimilitarista, diserta scappando in Messico. A loro insaputa finiscono schedati come sovversivi dal Ministero della Giustizia Palmer e finita la guerra tornano in Massachusetts. Con loro schedato anche il compagno tipografo, Andrea Salsedo che in seguito sarà arrestato per materiale di propaganda. Dopo giorni di prigionia e interrogatori, verrà trovato morto in strada, defenestrato dal 14esimo piano, (come Pinelli).
I due organizzano una protesta per denunciare l’accaduto, ma vengono arrestati prima di metterla in atto.
Indagati per materiale anarchico e il ritrovamento di una rivoltella senza porto d’armi, tre giorni dopo, sono ingiustamente accusati di rapina e omicidio.

In loro difesa si mobilitarono non solo il movimento anarchico internazionale, ma anche variə esponenti del mondo intellettuale.
Nonostante tutto, nella notte del 23 agosto 1927, dopo sette anni di udienze, Nick e Bart vengono assassinati dallo stato americano sulla sedia elettrica.

I manifestanti del sit in, appresa la notizia, attraversano il fiume e le strade sterrate fino alla prigione di Charlestown, mentre la polizia e la guardia nazionale, li aspettano con cecchini appostati sulle mura, pronti a fare fuoco.

Qualche giorno dopo un ordigno farà saltare in aria la casa del giudice. (salute!)

A cinquant’anni esatti dalla loro morte, il governatore in carica dello Stato del Massachusetts, riconoscerà ufficialmente gli errori commessi nel processo.

L’eco di questa vicenda scuote ancora le montagne e le città, che non siano dimenticati.

Di zovich

Sono una creatura selvatica, sono gramigna, sono strega ecotransfemminista, sono acqua che scorre e scava la pietra, non tollero i confini e le sovrastrutture che mi impediscono il movimento. Sono l'urlo muto delle galere, dei cervi braccati, delle donne* uccise. Sono mani spesse che seminano. "Torce nella notte" nasce come progetto benefit e di propaganda a sostegno della Rivoluzione del Rojava e dei suoi valori grazie la vendita di stampe, stands e collaborazioni probono.