Emma Goldman (1869-1940)
Anarchica, pioniera del femminismo, antimilitarista, abolizionista del sistema carcerario, scrittrice e oratrice infaticabile.
Nasce in Lituania e a quindici anni si trasferisce negli Stati Uniti dove lavorerà in un tessilificio.
La vicenda dei Martiri di Chicago, la consacrerà irrimediabilmente all’anarchismo e l’incontro con Johann Most e Alexander Berkman, saranno fondamentali per la sua crescita politica. Most la spingerà a tenere conferenze in pubblico, inizialmente in russo e tedesco. Berkman, oltre che suo compagno nella lotta, lo sarà anche nella vita.
Dopo l’attentato a Frick per mano di Berkman, a causa della mancanza di solidarietà politica di Most, Emma ne prenderà le distanze.
Facciamo un passo indietro. Henry Clay Frick, era proprietario di varie fabbriche e durante gli scioperi e le proteste operaie farà uccidere diversx scioperantx, tra cui un ragazzino. Sarà la goccia che farà tracimare il vaso, perciò Emma reperirà il fucile con cui Berkman sparerà a Frick riducendolo in fin di vita. Mentre Berkman langue in carcere, Emma presiederà ai più grandi eventi anarchici del tempo e grazie alla sua capacità di fomentare le folle e sostenere la lotta anticapitalista, sarà anche lei ben presto arrestata per “incitamento alla sovversione”.
Tornatə in libertà Emma e Berkman cominciano a pubblicare il giornale anarchico Mother Earth. L’anno successivo, al Congresso Internazionale Anarchico ad Amsterdam, conoscono Malatesta e molte altre figure di rilievo del movimento.
In seguito saranno espulsə dall’America in quanto antimilitaristə e per sfuggire alla galera ripareranno in Russia convintə di trovare terreno fertile per le loro idee. Avranno da pentirsene duramente.
Lenin, con cui la coppia avrà anche un deludente colloquio personale, aveva infatti indetto un’aspra battaglia contro lə anarchichə che, senza remore, faceva trucidare e incarcerare.
Ben più significativo sarà invece il colloquio con l’ormai vecchio e malato Kropotkin:
“La rivoluzione non è ancora stata sconfitta, ci sono ancora speranze, ma bisogna lottare. Non solo contro i nemici esterni, anche contro lo strozzamento che dall’interno i bolscevichi stanno effettuando contro le loro stesse parole d’ordine.”
Dopo la rivolta di Kronštad fuggiranno rapidamente in Europa, dove fra esili, espulsioni e arresti, continueranno la lotta. In quegli anni Emma scriverà anche la sua autobiografia Vivendo la mia vita, divisa in quattro volumi.
Nel 1936, prenderà parte alla Rivoluzione spagnola a Barcellona, aderendo a Mujeres Libres (vedi post su Lucia Saornil).
Successivamente si stabilirà definitivamente in Canada.
Morirà nel 1940, colta da un malessere durante una sua conferenza.
“Liberazione della mente umana
dal dominio della religione.
Liberazione del corpo
dal dominio della proprietà.
Liberazione dalle manette
e dalle costrizioni del governo.
Anarchia è ordine sociale
fondato sulla cooperazione fra individui.”