Sante Caserio (1873-1894)
Il giovane anarchico che pugnalò a morte il presidente della Repubblica francese Carnot.
La linea di Carnot è molto repressiva, più una persona vive uno stato di disagio sociale, miseria e povertà, più è soggetta ai soprusi della polizia.
Il 9 dicembre 1893, August Vaillant fa esplodere un ordigno (volutamente non letale) alla Camera dei deputati. Carnot gli negherà la grazia, dandogli la medesima sorte di Ravachol.
Due giorni dopo l’attentato di Auguste Vaillant, saranno proposte e approvate con effetto immediato, le “leggi scellerate” una serie di misure volte a garantire «la causa dell’ordine e quella delle libertà pubbliche».
-La prima puniva l’azione indiretta e l’apologia anarchica con l’arresto preventivo dell’accusatə.
-La seconda legge cercava di colpire militantə e simpatizzantə senza alcuna distinzione e incoraggiava sfacciatamente la delazione:
«Le persone che sono colpevoli del reato di cui al presente articolo sono esenti dalla pena se, prima di qualsiasi procedura, hanno rivelato alle autorità costituite l’alleanza esistente o hanno fatto conoscere l’esistenza dell’associazione.»
-La terza rendeva di fatto criminale l’anarchismo a priori.
L’opprimente presenza della polizia avrà un impatto devastante specie sulle classi meno agiate della popolazione francese. E perseguiterà incessantemente immigratə e senza dimora.
Sante nasce vicino Milano, da una tanto povera quanto numerosa famiglia contadina. A dieci anni è garzone in un forno e quando il padre muore di pellagra e meningite 4 anni più tardi, si trasferisce a Milano.
Giovanissimo entra in contatto con gli ambienti anarchici locali e fonda A pèe, un piccolo circolo anarchico in zona Porta Genova.
Nel 1892 è condannato a otto mesi di reclusione e schedato come “sovversivo” per la distribuzione di volantini e verrà difeso da Pietro Gori. L’anno seguente, stufo delle attenzioni da parte delle autorità italiane, migra prima in Svizzera e poi in Francia, dove parteciperà a numerose conferenze anarchiche.
Lavora in un forno vicino Montpellier ed è membro della società anarchica Les coeurs de chêne.
Un giorno, leggendo il giornale, apprende della visita di Carnot a Lione.
Il 24 giugno 1894, Sante si fa largo tra la folla, salta sul predellino della carrozza del presidente e lo pugnala con un coltello dal manico rosso e nero su cui è inciso “Vaillant”.
L’attentato produrrà un’enorme eco in tutto il mondo. In Francia viene varata l’ultima delle leggi scellerate e in seguito a una violentissima campagna antitaliana, il consolato italiano di Lione viene assaltato, diversi negozi di immigratə italianə vengono saccheggiati. In poche ore si conteranno 1200 arresti, numerosi licenziamenti e almeno 3000 rimpatri, tra cui quello di Pietro Gori.
Gori in seguito scriverà per Caserio una canzone, ricordandolo inoltre come un compagno molto generoso che dava pane e volantini allə disoccupatə, pagando di tasca sua.
L’Italia e le sue testate giornalistiche prenderanno subito le distanze dall’attentatore, disconoscendolo dall’essere italiano, blaterando che lə anarchichə non hanno patria (come fosse una cosa brutta) e invocando il pugno di ferro.
Nel mentre, Caserio rifiuterà la difesa del un avvocato che lo vuole fare passare per “pazzo” in cambio di informazioni e si assumerà la piena responsabilità del suo gesto dicendo:
”Caserio fa il pane, non fa la spia”.
Prima di morire scriverà a sua madre e spedirà una cartolina con l’immagine di Ravachol alla vedova Carnot, recante la scritta “è stato ben vendicato”.
Nella sua arringa difensiva ribadirà di aver voluto vendicare Vaillant e tuttə lə oppressə. Sottolineando lo sfruttamento del popolo da parte della borghesia.
Le sue ultime parole dal patibolo saranno:
“FORZA COMPAGNI!!
EVVIVA L’ANARCHIA!!”
«Se dunque i Governi impiegano i fucili, le catene, le prigioni,
e la più infame oppressione contro noi anarchici,
noi anarchici che dobbiamo fare? Cosa?
Dobbiamo restare rinchiusi in noi stessi?
Dobbiamo disconoscere il nostro ideale? No!
Noi rispondiamo ai Governi
con la Dinamite, con il Fuoco,
con il Ferro, con il Pugnale:
Con ogni mezzo necessario
Io mi sono vendicato con il pugnale,
uccidendo il Presidente Carnot,
perché lui era la massima personificazione
della Società borghese.
Signori Giurati, se volete la mia testa, prendetela,
ma non crediate che prendendo la mia testa,
riuscirete a fermare la propaganda anarchica!