Ravachol/Francois Claudius Koeningstein (1859-1892)
anarcoindividualista francese che farà dell’azione diretta il suo stile di vita.
Nasce a Saint-Chamond, Loira, il 14 ottobre 1859 da madre francese, filatrice e padre olandese, laminatore. Il padre, forte bevitore e uomo violento, abbandonerà la famiglia nella miseria più nera lasciando la donna sola con quattro figliə, lə più giovane ha solo tre mesi.
Per questo crescendo, Francois sceglierà il cognome di sua madre: Ravachol.
Trascorrerà gli anni dell’adolescenza in campagna lavorando prima come pastore, poi come apprendista tintore. A diciotto anni la lettura de L’ebreo errante di Eugène Sue e alcune conferenze sull’anarchismo gli faranno abbandonare la fede religiosa, aprendogli gli occhi sulle ingiustizie sociali. Periodici anarchici come La Révolte e Le Père Peinard completeranno la sua formazione e le sue convinzioni politiche.
Nell’impossibilità di trovare un lavoro “onesto”, per non fare morire di fame la famiglia inizia a: rubare galline e depredare tombe, suonare la fisarmonica nelle balere e contrabbandare alcol.
A scopo di rapina, ucciderà inoltre uno strano personaggio appartenente alla comunità cattolica dei beghini, che si era arricchito grazie l’ipocrisia travestita da buon proposito.
Due mesi dopo, deciderà di rubare i gioielli di baronessa, sepolti con lei, nel cimitero di Saint Jean Bonnefonds.
Poco dopo il colpo sarà arrestato per l’omicidio del beghino, ma pare che riuscirà a fuggire correndo per diversi chilometri con le manette già ai polsi. Infine inscenerà un suicidio, gettando i suoi vestiti nel fiume Rodano e lasciando a riva un biglietto d’addio allə compagnə.
Si trasferirà pertanto a Parigi con una nuova identità di Léon Léger.
Il 1° maggio del 1891, il governo francese reprime nel sangue una manifestazione a Fourmies: 14 mortə e 40 feritə. Nello stesso giorno a Clichy, la polizia arresta alcunə anarchichə condannandolə a lunghe detenzioni e ai lavori forzati.
L’11 marzo del 1892, Ravachol farà saltare prima la casa del giudice di Clichy e poco dopo quella del procuratore. Nello stesso mese organizzerà un attentato, (senza danni alle persone), presso una caserma di Parigi.
Sarà infine riconosciuto e arrestato mentre mangia in un ristorante.
Alla vigilia del suo processo il suo delatore sarà assassinato da mano ignota.
L’iniziale condanna, lavori forzati a vita, due mesi più tardi verrà commutata in una sentenza di morte per ghigliottinamento.
Nonostante la solidarietà mostrata da diversi esponenti dell’anarchismo, l’esecuzione avrà luogo a Montbrison l’11 luglio 1892 per mano del boia Louis Antoine Stanislas Deibler, lo stesso che ghigliottinerà Vaillant, Henry e Caserio.
Sarà sepolto a Montbrison.
La Ravachole
Nella grande città di Parigi,
Ci son borghesi ben nutriti,
Ci sono i poveri,
con la pancia vuota,
ma con i denti ben appuntiti,
Viva il suon, viva il suon
(hanno denti ben appuntiti)
Viva il suon dell’esplosion!
Balliam la Ravachole,
Viva il suon, viva il suon
Balliam la Ravachole, Viva il suon dell’esplosion!
Per i magistrati venduti
e per i finanzieri panciuti(…)
Balliam la Ravachole, Viva il suon dell’esplosion!
(…)
Frammento de la Ravachole, di Sébastien Faure, su aria de La Carmagnole.
Pubblicata sulla rivista anarchica parigina Le Père Peinard, 1894.
“Solo attraverso il crimine
l’individuo potrà distruggere
la potenza dello stato”
(Max Stirner)