seppellitemi in una terra libera

Frances Ellen Watkins Harper (1825-1911)
Attivista per i diritti delle donne e dellx afrodiscentx, oratrice, poetessa e scrittrice.

Nasce a Baltimora, nel Maryland. A tre anni, rimane orfana e verrà cresciuta dallo zio, il reverendo e attivista per l’abolizione della schiavitù, William Watkins.
Istruita nell’Accademia per la Gioventù Nera dello zio, si distingue per le sue capacità di scrittura.
All’età di 20 anni, pubblica il suo primo libro: Forest Leaves e successivamente
Poems on Miscellaneous Subjects, che nel corso degli anni verrà ristampato più volte. Nel 1859, il suo racconto The Two Offers esce su Anglo-African Magazine, rendendola la prima donna nera ad aver mai pubblicato un racconto breve su una
rivista.
La sua produzione letteraria abbraccerà quasi tutti i generi, utilizzando diverse tecniche e forme stilistiche.
Il suo maggior successo sarà il romanzo Iola Leroy, or Shadows Uplifted, pubblicato all’età di 67 anni, nel 1892. Al tempo le pubblicazioni di autorə afrodiscendentə erano praticamente inesistenti, infatti per molto tempo, questo romanzo verrà considerato un primato assoluto.
Nel libro l’autrice rivendica: educazione femminista, diritti umani e sociali e lo scardinamento del tabù verso le coppie “miste”.

Nel 1850 è la prima docente donna dell’Union Seminary, fondato dalla Chiesa Metodista Episcopale Africana. Insoddisfatta però dell’occupazione, decide di trasferirsi in Pennsylvania, dove inizierà il suo coinvolgimento attivo nella scena abolizionista.

Nel 1851, con William Still, presidente della Società Abolizionistica
della Pennsylvania, aiuterà lə schiavə in fuga verso il Canada a passare attraverso l’Underground Railroad.
Appena entrata a far parte della Società Americana Anti-Schiavitù nel 1854, terrà il suo primo discorso: Elevazione della Razza Nera.
Per i successivi sei anni, sarà impegnata in un tour di conferenze che la porteranno fino in Canada. Oggi purtroppo non restano molte testimonianze riguardo le sue conferenze, perché data la sua innata abilità oratoria non sentirà mai la necessità di scrivere appunti in merito alle sue conferenze.
Nel 1858, a Filadelfia, rifiuta di cedere il suo posto nella sezione
per nerə di un tram, 100 anni prima del famoso gesto compiuto
da Rosa Parks.
Dopo l’accaduto, scriverà una delle sue poesie più famose, Bury
Me in a Free Land che leggerà spesso durante gli incontri pubblici.
Nel 1866 terrà un discorso durante il Convegno Nazionale per i Diritti
delle Donne, nel quale chiederà pari diritti per tuttə, incluse le
donne di colore, troppo spesso dimenticate e sacrificate al silenzio,
all’interno dello stesso movimento femminista.
Lavorerà poi, nel sud degli Stati Uniti per esaminare e redigere
delle relazioni sulle condizioni di vita dellə schiavə liberatə, fornendo
loro un’ istruzione. Questa esperienza ispirerà le poesie, Sketches Of Southern Life.
Nel 1873 sarà sovrintendente della sezione nera dell’Unione nel presidio di Filadelfia e della Pennsylvania.

Si batterà per tutta la vita per la giustizia sociale.

Muore il 22 febbraio 1911, nove anni prima che le donne bianche,
ottenessero il diritto di voto negli Stati Uniti. Per le donne nere, native, etc il voto sarà garantito solo nel 1965 con il Voting Rights Act.

Seppelliscimi in una terra libera

Seppelliscimi dove vuoi,
In una pianura umile, o un’alta collina;
fallo tra le tombe più umili della terra,
ma non in una terra dove gli uomini sono schiavi.
Non potrei riposare se intorno alla mia tomba
sentissi i passi di uno schiavo tremante,
la sua ombra sopra la mia tomba silenziosa
lo renderebbe un luogo di spaventosa oscurità.
Non potrei riposare se sentissi il passo
Di un gruppo di schiavi condotti al macello,
E l’urlo selvaggio di disperazione della madre
Alzarsi nell’aria tremante come una maledizione.
Non riuscirei a dormire se vedessi la frusta
bere il suo sangue ad ogni spaventoso squarcio,
e vedessi i bambini strappati dal suo seno,
come colombe tremanti dal nido dei genitori.
Rabbrividirei se sentissi l’abbaio dei segugi
che catturano la loro preda umana,
e sentissi il prigioniero supplicare invano
mentre lo legano di nuovo alla sua odiosa catena.
Se vedessi le ragazze strappate dalle braccia della madre
barattate e vendute nel fiore degli anni,
il mio occhio lampeggerebbe con una fiamma lugubre,
la mia guancia pallida di morte diventerebbe rossa di vergogna.
Dormirei, cari amici, dove nessun potere,
nessun uomo può derubare il suo diritto più caro;
il mio riposo sarà calmo in ogni tomba
dove nessuno può chiamare schiavo suo fratello.
Non chiedo monumento alcuno, orgoglioso e alto
che fermi lo sguardo dei passanti;
Tutto ciò che il mio spirito brama
è non essere sepolta in una terra di schiavi.

Di zovich

Sono una creatura selvatica, sono gramigna, sono strega ecotransfemminista, sono acqua che scorre e scava la pietra, non tollero i confini e le sovrastrutture che mi impediscono il movimento. Sono l'urlo muto delle galere, dei cervi braccati, delle donne* uccise. Sono mani spesse che seminano. "Torce nella notte" nasce come progetto benefit e di propaganda a sostegno della Rivoluzione del Rojava e dei suoi valori grazie la vendita di stampe, stands e collaborazioni probono.