Femminismo Ecologista Indigeno

Moira Ivana Millán (nata nell’agosto 1970), è un’attivista Mapuche argentina. Impegnata con il movimento contro il terricidio delle Mujeres indigenas por el buen vivir e con Non una di meno, dove ha dato rilevanza ai femminicidi e ad altre problematiche che affliggono le donne indigene.

Nasce a El Maitén, in provincia di Chubut. Cresce fra la nazione Mapuche e quella di Tehuelche.
Appena un anno dopo la sua nascita la sua famiglia si trasferisce a Bahía Blanca per questioni lavorative. Trovano rifugio in una sorta di quartiere ghetto per indigeni. Moira realizzerà ben presto che il concetto di razzismo contro i popoli originari permea sia la società che le istituzioni. Anche nelle scuole vengono infatti glorificati militari e mercenari che hanno trionfato contro il popolo Mapuche relegando alla schiavitù i superstiti.
La sua carriera lavorativa inizia alla tenera età di 12 anni e sarà proprio sul posto di lavoro che subirà le prime molestie sessuali. Trasferitasi in Brasile, dopo una parentesi come fervente cristiana evangelica, aderirà anche al “partito dei lavoratori” di Lula da Silva, ritrovando le sue radici indigene paterne. Successivamente si stabilirà in provincia di Rio Negro.
Nel 1992 si unisce all’Organizzazione Ottobre Mapuche-Tehuelche che nel 1996 denuncia la scomparsa di Eduardo Cañulef, lavoratore rurale presso la residenza Benetton. Eduardo sarà solo il primo di una lunga serie.

Tre anni dopo Moira e famiglia si stabiliscono in un territorio ancestrale Mapuche di 150 ettari, sulle rive del fiume Palena, dove fondano la comunità Pïllan Mahuiza a Chubut. Dopo anni di scontri e minacce, la comunità riesce a imporsi portando avanti la lotta contro il progetto di una grande diga in quella zona, diga che se ultimata allagherebbe completamente i territori circostanti.
Sarà co-autrice e protagonista del documentario Pupila de mujer, mirada de la tierra, vincitore della terza edizione del concorso DocTV Latin America. Il documentario, presentato al pubblico per la prima volta nel 2012, affronta il problema dell’identità e della lotta per il territorio dei popoli nativi, da una prospettiva di genere.
Sempre lo stesso anno, iniziano una serie di incontri fra donne di diverse comunità di popoli nativi dell’Argentina, il gruppo che oggi prende il nome di mujeres indigenas por el buen vivir e rappresenta ben 36 nazioni native. Ha un connotato plurinazionale, antipatriarcale ed ecologista e Moira ne è coordinatrice e referente.
Parteciperà attivamente agli eventi che saranno organizzati in seguito alla scomparsa e alla morte di Santiago Maldonado nel 2017. La solidarietà dimostrata per la scomparsa di Santiago costerà minacce di morte a lei e famiglia. Un anno più tardi, sempre per questa ragione, viene accusata di “coerenza aggravata” dal procuratore federale di Esquel, venendo assolta nel 2019.
Lo stesso anno pubblicherà il romanzo El tren del olvido.

 

Di zovich

Sono una creatura selvatica, sono gramigna, sono strega ecotransfemminista, sono acqua che scorre e scava la pietra, non tollero i confini e le sovrastrutture che mi impediscono il movimento. Sono l'urlo muto delle galere, dei cervi braccati, delle donne* uccise. Sono mani spesse che seminano. "Torce nella notte" nasce come progetto benefit e di propaganda a sostegno della Rivoluzione del Rojava e dei suoi valori grazie la vendita di stampe, stands e collaborazioni probono.